L’irresistibile leggerezza degli Oblivion. Il quintetto bolognese specializzato in un fosforico e fantasioso cabaret musicale, popolare e colto, ha debuttato con Oblivion Show, un travolgente mix di invenzioni che sciorina una sorpresa dietro l’altra rovesciando sul pubblico oltre un’ora e mezzo di geniali trovate accolte da risate e applausi. Ci sono le canzoni rimescolate a pugni dal juke box umano di “Cazzottissima” e le esilaranti canzoni mimate per non udenti, ci sono i brani garbatamenti ironici in stile Quartetto Cetra e gli ircocervi canori sublimati da un Ramazzotti alla maniera dei Tenores di Bitti, la divertente gag sulla ronda padana e la galleria di ammazzamenti (“Sappiam che i cadaveri sono tanti, tanti, tanti…”) che compendia in pochi minuti il teatro scespiriano. Tutto cantato sulle note di oltre mezzo secolo di canzone italiana, da Nilla Pizzi ai rapper. Non mancano, alla fine, i travolgenti “Promessi Sposi in dieci minuti” che più di 400 mila clic su YouTube li hanno spinti dal web theatre ai palcoscenici maggiori.
Claudio Mercandino (La Repubblica)
Aggiungi un commento