Oblivion
Il nostro Tuttorial tra Galileo rap e Ungaretti star di X

Il nostro Tuttorial tra Galileo rap e Ungaretti star di X

[MILANO] Così cólti da rischiare di no essere còlti. La sensazione dopo aver visto Tuttorial, in cui gli Oblivion fanno, appunto, tutto con la musica, compreso raddoppiarla (“88 gatti in fila per 6 col resto di 4”) e storpiarla nei classici centoni alla Quartetto Cetra, di cui il quintetto è la versione 2.0 (per designazione degli originali). E cosi Dove si balla di Dargen D’Amico diventa Dove si impalla dedicato a Dazn e Due vite di Mengoni è Una vite (di un mobile Ikea). «Siamo fortunati se le rime vengono facili e parlano di situazioni note a tutti su canzoni note a tutti», dicono Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli.
Ma quando, complice un regista di classe come Giorgio Gallione, rileggete Palmiro Togliatti e Nilde lotti in chiave Ferragnez, cosa pensate capisca la parte giovane del pubblico? E, per motivi opposti, la parte anziana?
«Il pubblico è abituato a cortocircuiti storici, logici e musicali. Ci siamo inventati un universo alternativo, alla Everything everywhere all at once, in cui due politici cosi idealisti, austeri, comunisti, hanno a che fare con Instagram. Il resto è gioco: la borsa è di Pravda, lo stilista più noto è Stalin Klein, in tv i due vanno da Barbara D’Urss. Ma scusi, la sinistra oggi? Diciamo solo una parola: armocromia».
Tutto molto bello ma un’ora e mezza cosi non rende facile la comprensione di tutti.
«E noi non la vogliamo. Ci diverte che uno esca non avendo capito tutto tutto. E la fruizione di musica è ormai frammentatissima: ogni individuo sta su un’isoletta, al massimo accetta i suggerimenti di Spotify. Questo è il mondo, coi social».
Che non vi spiacciono. Il tormentone di “Tuttorial” è”questo è il mestiere più antico del mondo” (dall'”Ombelico” di Jovanotti), su chi il mestiere lo vuole tentare.
«Il mestiere è l’influencer: Ungaretti cerca follower con poesie delle lunghezza giusta per X, Galileo si butta sul rap, Verdi attira milioni di clic suonando La donna è mobile all’ukulele, Leonardo cerca di piazzare l’Uomo Vitruviano su Instagram».
E anche qui ognuno presnde un pezzettino, quel che capisce.
«E si gode il resto, magari anche solo perchè ci muoviamo sempre. Abbiamo iniziato nel 2009 a Milano, d’estate, venivano i ragazzini che si vendicavano di Manzoni coi nostri Promessi sposi in 10 minuti, poi siamo passati agli abbonati delle stagioni teatrali, poi ai ragazzi del 2009 diventati padri o professori. Certo, temevamo la provincia, dove invece si va benone. Martedì, per esempio, a Tirano, in provincia di Sondrio, sentivamo applausi e risate venire una volta qui e una volta là ma alla fine il consenso è stato generale. La musica è un lubrificante».
E pure la vostra clamorosa bravura.
«Se lo dice lei, grazie. Ma se uno capisce solo il senso generale, magari vuole approfondire e torna a vederci. Noi proseguiremo finoad aprile, con tappe a Torino il 5 e 6 gennaio, a Roma il 18 febbraio, a Firenze il 14 e 15 marzo e a Bologna il 12 e 13 aprile, oltre a trasmissioni tv a inizio 2025».

Luigi Bolognini (La Repubblica)

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