Ma quando, complice un regista di classe come Giorgio Gallione, rileggete Palmiro Togliatti e Nilde lotti in chiave Ferragnez, cosa pensate capisca la parte giovane del pubblico? E, per motivi opposti, la parte anziana?
«Il pubblico è abituato a cortocircuiti storici, logici e musicali. Ci siamo inventati un universo alternativo, alla Everything everywhere all at once, in cui due politici cosi idealisti, austeri, comunisti, hanno a che fare con Instagram. Il resto è gioco: la borsa è di Pravda, lo stilista più noto è Stalin Klein, in tv i due vanno da Barbara D’Urss. Ma scusi, la sinistra oggi? Diciamo solo una parola: armocromia».
Tutto molto bello ma un’ora e mezza cosi non rende facile la comprensione di tutti.
«E noi non la vogliamo. Ci diverte che uno esca non avendo capito tutto tutto. E la fruizione di musica è ormai frammentatissima: ogni individuo sta su un’isoletta, al massimo accetta i suggerimenti di Spotify. Questo è il mondo, coi social».
Che non vi spiacciono. Il tormentone di “Tuttorial” è”questo è il mestiere più antico del mondo” (dall'”Ombelico” di Jovanotti), su chi il mestiere lo vuole tentare.
«Il mestiere è l’influencer: Ungaretti cerca follower con poesie delle lunghezza giusta per X, Galileo si butta sul rap, Verdi attira milioni di clic suonando La donna è mobile all’ukulele, Leonardo cerca di piazzare l’Uomo Vitruviano su Instagram».
E anche qui ognuno presnde un pezzettino, quel che capisce.
«E si gode il resto, magari anche solo perchè ci muoviamo sempre. Abbiamo iniziato nel 2009 a Milano, d’estate, venivano i ragazzini che si vendicavano di Manzoni coi nostri Promessi sposi in 10 minuti, poi siamo passati agli abbonati delle stagioni teatrali, poi ai ragazzi del 2009 diventati padri o professori. Certo, temevamo la provincia, dove invece si va benone. Martedì, per esempio, a Tirano, in provincia di Sondrio, sentivamo applausi e risate venire una volta qui e una volta là ma alla fine il consenso è stato generale. La musica è un lubrificante».
E pure la vostra clamorosa bravura.
«Se lo dice lei, grazie. Ma se uno capisce solo il senso generale, magari vuole approfondire e torna a vederci. Noi proseguiremo finoad aprile, con tappe a Torino il 5 e 6 gennaio, a Roma il 18 febbraio, a Firenze il 14 e 15 marzo e a Bologna il 12 e 13 aprile, oltre a trasmissioni tv a inizio 2025».
Luigi Bolognini (La Repubblica)
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