[Rivoli TO] Straordinari. E’ andato in scena ieri sera, al Teatro Don Bosco di Rivoli (nella prima cintura torinese), lo spettacolo “Oblivion Show 2.0 – Il Sussidiario”, una sorta di raccolta-dispensa dei migliori sketch del gruppo musicale (ma anche comico, teatrale, cabarettistico…) Oblivion. Si è trattato di una delle oltre cinquanta date di un cartellone ricchissimo che porterà i cinque cantanti-attori-comici in giro per l’Italia fino al prossimo mese di maggio.
Difficile capire come Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli finora abbiano trovato un giusto e meritatissimo consenso soltanto su internet – non ce ne voglia lo straordinario tam-tam dell’ultima generazione – e non anche sui più tradizionali e comunque ancora seguitissimi veicoli mediatici, come giornali e tv. Perché questi cinque straordinari artisti – mai definizione fu tanto appropriata – sul palcoscenico sanno fare di tutto, catturando l’attenzione, il sorriso e spesso anche vere manifestazioni di entusiasmo da parte di un pubblico di qualsiasi età.
Tutti di solida formazione culturale e artistica, gli Oblivion si ispirano al vecchio gruppo musicale Quartetto Cetra e al mitico Rodolfo De Angelis, a Giorgio Gaber e ai Monthy Python, inanellando per quasi due ore di scena, senza soluzione di continuità, parodie di celebri canzoni e di famose opere letterarie, brani originali ed esilaranti scenette mimate, virtuosismi canori e musicali, satira e recitazione, pescando qua e là dal musical o dal teatro-canzone, dal cabaret o dal café chantant, dalle fiabe o dalla letteratura classica, dalla mitologia o dalle più prosaiche trasmissioni radiofoniche e televisive.
Sono già milioni gli utenti di internet che hanno scoperto e apprezzato gli Oblivion su You-Tube nell’ormai famoso “I promessi Sposi in 10 minuti”, una rivisitazione comico-musicale del celeberrimo romanzo di Alessandro Manzoni. Meno conosciute invece, ma ugualmente entusiasmanti, sono altre parodie di opere famose: Shakespeare in 8 Minuti (che riassumono in brevi scenette alcune tragedie di William Shakespeare, in particolare Romeo e Giulietta, Otello, Amleto, Macbeth, Giulio Cesare, Tito Andronico, Antonio e Cleopatra e Riccardo III); Pinocchio in 6 Minuti (dal celebre libro di Collodi); L’inferno in 6 minuti (con un esilarante Dante che canta, è proprio il caso di dirlo, la sua Divina Commedia); Avatar in 6 minuti.
Difficile poi non essere travolti dall’entusiasmo per alcune canzoni molto conosciute – come Azzurro, C’era un ragazzo che come me, La Canzone del sole, Questo piccolo grande amore – che vengono sminuzzate e ricomposte in collage travolgenti negli esiti musicali e divertentissimi nell’assemblaggio dei testi. Ma non basta, perché gli Oblivion sanno anche armonizzare e coniugare, in brevi composizioni dagli esiti musicali sorprendenti, i Queen con Gianni Morandi, Ramazzotti con i canti popolari della Sardegna, Bach o Mozart con la più consumistica musica leggera italiana.
Gli exploit da mimo di Davide Calabrese, che firma i testi dello spettacolo, valgono poi da soli il prezzo del biglietto, così come i virtuisismi alla chitarra di Lorenzo Scuda, autore delle musiche e lui pure dei testi. Ma non sono da meno le performance recitative e canore di Fabio Vagnarelli, l’ultimo arrivato nel gruppo (e anche il più giovane: 30 anni), e la grande padronanza recitativa e canora delle impeccabili Graziana Borciani e Francesca Folloni, entrambe di origini reggiane e con solide basi artistiche alle spalle. Il tutto è confezionato sapientemente e gioiosamente dalla regia di Gioele Dix, un motivo in più per segnarsi sull’agenda con la matita rossa uno dele tante repliche in Giro per l’Italia e correre ad applaudire come meritano questi cangianti ed appassionanti Oblivion. Assolutamente da non perdere.
Giorgio Viberti (La Stampa)
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