Oblivion
Che bravi gli Oblivion jukebox umani

Che bravi gli Oblivion jukebox umani

[MILANO] Diavoli di questi Oblivion. Dopo aver sintetizzato, stritolato e rimixato i classici della letteratura, dai Promessi sposi a Dante, i cinque folletti della comicità in musica in The human jukebox (regia di Giorgio Gallione) stravolgono la tradizione, meno sacra ma altrettanto intoccabile, della canzone italiana. Strizzando l’occhio al pubblico, invitato a infilare in una boccia di vetro foglietti coi nomi dei cantanti preferiti, estratti e improvvisati dai novelli Cetra durante lo spettacolo. Un impiccio da cui si cavano con ironia da vendere e il solito incredibile virtuosismo in un’ora e mezza travolgente in cui si ride fino alle lacrime, e che non risparmia nessuno: dalle 66 edizioni di Sanremo liofilizzate in cinque minuti alla parodia dei tenorini del Volo con bavaglini e vocioni da Hulk, da X-Factor alle vecchie glorie Al Bano e Romina, Pupo & C. finiti in Russia al “festival zar”. Eccellenti, con menzione speciale a Clara Maselli che sostituisce con ottimo affiatamento Francesca Folloni in maternità.

Simona Spaventa (La Repubblica)

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