Oblivion
Oblivion superlativi. Ci vuole un serio studio per fare (molto) ridere

Oblivion superlativi. Ci vuole un serio studio per fare (molto) ridere

[Sondrio] Azzeccata e strategica la scelta di far partire il cartellone teatrale alla sala don Chiari (di Sondrio) con gli Oblivion e il loro ultimo spettacolo di teatro comico musicale “Othello, la H è muta”, un progetto con tanta musica e vocalità, arricchito dagli equilibrismi canori e dai montaggi beffardi ma impeccabili tipici dei cinque attori e cantanti, da dieci anni il gruppo teatrale più cliccato del web.
Entrano in scena dalla platea travestiti da soldati dell’Armata veneta alla ricerca del Moro di Venezia.
Così gli Oblivion – Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – demoliscono già all’inizio, a colpi di ironia grottesca, gli “Otello” di Shakespeare, Verdi e Rossini.
Il Moro diventa il «diversamente biondo», Otello un mix fra il cioccolatino «nutello» e «Balotello», cori alpini sanciscono l’inizio del racconto, un esilarante mimo illustra l’antefatto dell’odio di Iago per il Moro. Accompagnati al pianoforte, i cinque attori e cantanti – notevole la capacità canora che talvolta sembra far virare lo spettacolo verso un vero e proprio concerto – tengono perfettamente il tempo e, in novanta minuti, giocano con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti (anche il gigante Ikea entra con un sua tazza…). L’inno “Forza Emilia” fa piegare il pubblico in due dalle risate, l’Alligalli strappa applausi e ancor più il duello sui versi di Arrigo Boito che attinge a jingle pubblicitari e brani musicali: la nota “pasta del capitano” diventa “basta al capitano”, la canzone “Parole, parole” di Mina diventa la “Prole” che Desdemona vorrebbe da Otello.
Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono ridicolizzate citando Freddie Mercury e Montserrat Caballé (Barcelona nelle loro mani diventa Desdemòna), Vasco Rossi, Elio e le Storie Tese (La scena monotòna), Gianna Nannini, Rettore (Il Cassio non è un serpente), Lucio Battisti, Ligabue, Eros Ramazzotti, Little Tony, Caterina Caselli (Nessuno mi può soffocare) Piero Angela, Diego Abatantuono, Fantozzi, i cartoni della Disney con un omaggio a una rivisitata ma sempre amata Casa Vianello e una esilarante Ave Maria di Schubert.
Una satira intelligente, però, da cui escono lo studio curato del classico coniugato con la voglia di attualizzazione comica e una indubbia versatilità interpretativa.

Clara Castoldi (La Provincia di Sondrio)

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